Immobile va k.o. in Nazionale e Lotito attacca lo staff medico

Botta e risposta tra Lotito e lo staff medico della Nazionale. Il presidente della Lazio accusa: “Succede solo ai calciatori della Lazio”

Claudio Lotito presidente della Lazio (Credit Foto Getty Images)
Claudio Lotito presidente della Lazio (Credit Foto Getty Images)

Claudio Lotito, presidente della Lazio, in occasione della presentazione della nuova veste dell’Olimpico come stadio visitabile al pubblico, parla dell’infortunio al polpaccio di Ciro Immobile accusato durante il ritiro della Nazionale. Gli esami clinici parlano di sofferenza al muscolo soleo. L’attaccante biancoceleste e degli Azzurri rischia uno stop di venti, trenta giorni.

Lotito commenta così la notizia: “Purtroppo è accaduto. È stato ritenuto da parte dello staff della Federazione che non potesse giocare ed è tornato indietro. La cosa che ho notato è che queste situazioni succedono sempre ai calciatori della Lazio“.

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Lotito: “Faccio solo fatti di cronaca”

Il presidente spiega che solitamente alla Lazio hanno pochissimi infortuni perché sono in grado di prevenire. Se fosse stato male prima, non sarebbe partito. La prima cosa che è stata fatta è lo scambio di informazioni tra lo staff medico di Sarri e quello della Nazionale. Sulla base di questo ci sono stati chiarimenti e hanno riferito a Lotito che il giocatore tornava indietro. “Ora faremo le nostre valutazioni. Se attacco lo staff della nazionale? No, altrimenti l’avrei detto. Faccio solo la cronaca dei fatti. Quando faremo la risonanza valuteremo l’entità della situazione. Al termine della partita con la Salernitana stava bene, ha fatto tutti i 90 minuti“.

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La risposta dello staff della Nazionale

La risposta della Nazionale arriva prima della conferenza stampa del c.t. Mancini. Il professor Ferretti replica a Lotito: “Immobile si è presentato al raduno, riferendo di un dolore al polpaccio insorto nella partita del giorno prima. Come tutti gli altri giocatori presentatisi in condizioni non perfette, è stata programmata un’attività di recupero in acqua, nessuno di loro si è allenato”. Il professore spiega che trascorse le 36 ore canoniche, hanno sottoposto Ciro a risonanza, mostrava segni di sofferenza al soleo, sulla base dei quali è stato ritenuto non recuperabile. “Il fatto che noi non fossimo stati informati di questo evento può succedere nella concitazione del dopogara, i colleghi qualche volta possono omettere di segnalare, ma questo non ha inciso sulle nostre valutazioni“.