Marco Simoncelli è ancora oggi una delle leggende della MotoGP internazionale, il ragazzo gentile con la passione e talento per le moto che davanti a sé aveva una carriera in crescita. Il destino è stato infausto con lui, morendo a 24 anni in sella alla sua moto in diretta durante una corsa. Di lui oggi restano i successi e un numero che parlerà sempre di lui: il 58.
Marco Simoncelli era un giovane pieno di talento, speranze e sogni nel cassetto che insieme al padre Paolo aveva appena cominciato a girare il mondo. Dai genitori aveva ereditato anche l’amore per la famiglia e la tutela della sua privacy, una volta sceso dalla moto le telecamere attorno a lui dovevano rimanere comunque spente… eppure la sua morte fu plateale.
Sic, o Super Sic come viene chiamato ancora dai fa, aveva le idee ben chiare sulla sua carriera e una di queste era rappresentata eccellentemente dal numero che aveva scelto per la sua moto.
Super Sic numero 58
La carriera di Marco Simoncelli era cominciata quando era ancora poco più che ragazzino cominciando con la Classe 125, per poi passare alla 250 e nel 2010 fare il suo ingresso nella MotoGP circondato da grandi campioni come Valentino Rossi al quale era molto legato.
Come spiegato precedentemente, Marco Simoncelli, nonostante la fama e i successi che stava conquistando in sella alla sua moto, era super legato alla famiglia. Non a caso, trovò anche il modo di portare con sé la madre Rossella ogni volta che scendeva in pista, ma come? Il segreto, non a caso, è rinchiuso proprio nel numero 58 che a quanto pare è l’anno di nascita di mamma Rossella.
A ogni modo, si tratta di una pura coincidenza perché il numero 58 non venne scelto dal pilota ma gli venne assegnato comunque d’ufficio durante il Campionato Europeo della Classe 125.
Nove anni dopo la morte di Marco Simoncelli
La morte di Marco Simoncelli ha segnato uno dei momenti più neri della storia della MotoGp. Era il 23 ottobre del 2011 e Sic poco dopo l’inizio della cosa, durante il secondo giro, perse il controllo della sua Honda finendo così sull’asfalto venendo investito da alcuni colpito da alcuni colleghi di gara, impatti così forti che causarono la rottura del casco.
A investire Simoncelli furono Colin Edwards e Valentino Rossi, avvistati nei box in preda alla disperazione e invasi dal dolore per non aver potuto evitare quell’immane tragedia. Simoncelli, purtroppo, morì da lì a breve a causa di traumi riportati alla testa, al collo e al torace.