È successo qualcosa senza precedenti in Tunisia – Mali. Un caos incredibile, con protagonista principale l’arbitro del match.
La coppa d’Africa è partita, e stasera si concluderà la prima giornata, con la sfida tra Guinea Equatoriale e Costa d’Avorio.
Nella partita del girone F tra Tunisia e Mali, Aquile contro Aquile di Cartagine, è successo qualcosa che non avevamo mai visto (e che non rivedremo molto facilmente).
Il primo tempo si conclude con un equilibrato 0-0, con il Mali che colleziona le migliori occasioni.
In apertura di ripresa il Mali trova subito il vantaggio, grazie ad un calcio di rigore. Netto il fallo di mano di Skhiri, freddo Ibrahima Kone che porta in vantaggio i suoi dagli 11 metri.
La Tunisia prova a dare due scossoni alla gara, entrambi col suo numero 10 Khazri che dopo un tentativo da centrocampo, impegna il portiere maliano anche con una punizione sotto la traversa.
Lo stesso numero 10 ha la possibilità di pareggiare su calcio di rigore, ma si fa ipnotizzare da Mounkoro.
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Entra in scena l’arbitro
Il caos si scatena quando l’arbitro, il 42enne zambiano Janny Sikazwe, decide di fischiare la fine del match al minuto 85, nell’incredulità generale. Consultatosi con i suoi, e resosi conto dell’errore, fa ripartire il match.
Nelle fasi finali del match non si gioca quasi mai. Al minuto 87, l’arbitro espelle El Bilal Toure del Mali, e a 15 secondi dal 90′, proprio quando il quarto uomo stava per alzare la lavagnetta, mostrando i 6 o 7 minuti di recupero necessari a terminare l’incontro, decide nuovamente di diventare protagonista e fischiare la fine del match.
Tutta la panchina della Tunisia si riversa infuriata in campo, ma l’arbitro sembra fermo sulla sua decisione.
L’assurdo si completa quando il CT del Mali, Mohamed Magassouba, viene interrotto in conferenza stampa dalla comunicazione che la sua squadra deve tornare in campo per disputare i minuti finali dell’incontro.
A quel punto però, la Tunisia decide di non presentarsi in campo, decretando la vittoria del Mali.
Vedremo se le Aquile di Cartagine faranno ricorso per quanto accaduto.
In Tunisia-Mali è successo questo:
– 1° triplice fischio dell’arbitro a 85’06”
– L’arbitro si accorge dell’errore, la gara riprende
– 2° triplice fischio a 89′ 43″
– La partita finisce (erano attesi almeno 5′ di recupero)
– Parte la caccia all’arbitro della Tunisia#AFCON2021 pic.twitter.com/Gj8PRvbnTc— Eurosport IT (@Eurosport_IT) January 12, 2022
Arbitro esperto
È una defaillance incredibile quella di Sikazwe, considerando che è un arbitro internazionale. Vanta 97 partite in carriera, 35 delle quali in CAF Champions League. Ha arbitrato anche il Real Madrid nella finale del Mondiale per club del 2016 vinta contro il Kashima Antlers.
C’è un precedente
L’anno scorso è successa una cosa analoga in Liga Spagnola. La gara è quella del Ramon Sanchez Pizjuan tra i padroni di casa del Siviglia e il Getafe. Al 90′ Soldado trasforma il rigore che porta gli ospiti a dimezzare lo svantaggio e a vivere 4 minuti di recupero di fuoco.
Peccato che alla fine del terzo minuto, l’arbitro De Burgos Bengoetxea decida di fischiare la fine dell’incontro, scatenando la rabbia del Granada.
Dopo essersi consultato con la squadra arbitrale, decide di richiamare in campo i giocatori delle due squadre, per recuperare il minuto mancante, con quelli del Siviglia che avevano già provveduto a spogliarsi.
Alla fine il Siviglia ha portato comunque a casa il risultato, vincendo 2-1.