È stato approvato il nuovo protocollo anti-Covid per le attività sportive: ecco le novità per quanto riguarda la Serie A.
Il ministero della Salute ha pubblicato il nuovo protocollo anti-Covid per le competizioni professionistiche e per o massimi livelli dilettantistici. Gli incontri tra il Comitato Tecnico Scientifico, le federazioni e il Governo hanno portato a un accordo che non porterà più alle discrepanze viste fino a questo momento.
La nuova ondata Omicron abbattutasi nel nostro paese in questi mesi ha sconvolto il mondo dello sport, che si è dimostrato impreparato a gestire una tale emergenza. Per quanto riguarda la Serie A, sono state molte le polemiche scatenate a seguito delle decisioni contrastanti prese dalla Lega Calcio e dalle ASL regionali. Molte partite confermate dall’istituzione massima del calcio italiano, sono state poi saltate a causa dei divieti imposti dalle aziende sanitarie ai club.
Il fitto calendario programmato all’inizio della stagione è saltato a causa di questo problema, e molte squadre si trovano così a dover recuperare delle partite in date ancora impossibili da trovare. Per evitare altre incongruenze di questo tipo, il ministero della Salute ha approvato un protocollo anti-Covid per regolamentare le decisioni in modo uniforme. L’obiettivo è la parità di trattamento attraverso regole sicure che non mettano a repentaglio la salute degli atleti.
Per quanto riguarda le ASL territoriali, queste potranno fermare la partenza della squadra una volta che il 35% del gruppo sia risultato positivo al Covid. In caso contrario la squadra dovrà partire per disputare la partita in programma. Essendo il gruppo squadra composto da 25 giocatori, in caso di 9 positivi scatta in automatico l’intervento dell’ASL.
Per la questione tamponi, il nuovo protocollo prevede “l’utilizzo di tamponi antigenici e/o molecolari, nel rispetto dei criteri definiti dal Ministero della Salute”. Ciò significa che tutti i i giocatori verranno continuamente monitorati come fatto fino a ora. Coloro che risulteranno positivi dovranno essere messi immediatamente in isolamento e monitorati fino alla completa guarigione.
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Un’altra questione importante riguarda i test antigenici da fare ogni giorno per almeno cinque giorni ai giocatori ad aver avuto contatti ad alto rischio con dei positivi. Per questi è previsto l’obbligo di FFP2, a prescindere dallo stato vaccinale, in tutte le attività al di fuori del contesto sportivo.
Per quelli a basso rischio si applicano le misure previste dal ministero della Salute, in base anche allo stato vaccinale dei diretti interessati. È comunque fortemente consigliato l’utilizzo della mascherina FFP2.
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Quattro ore prima di ogni gara, va comunque sempre presentato un test antigenico che attesti la negatività dell’atleta. Il protocollo verrà applicato sempre e comunque indipendentemente dallo stato vaccinale dei giocatori.
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