I tre club promotori della Superlega nei guai dopo che la giustizia spagnola ha annullato il divieto di infliggere sanzioni ai club interessati imposto un anno fa a Uefa e Fifa.
Un anno fa 12 club europei lanciavano una rivoluzione nello sport più popolare del mondo con la creazione del progetto Superlega.
Il progetto della nuova competizione prevedeva la partecipazione di soli big club con inviti riservati, sulla base del ranking e dei risultati in Europa nelle ultime stagioni. Una situazione che vedeva escluse le società piccole. Le partite sarebbero state disputate in settimana con tutti i club partecipanti che avrebbero continuato a competere nei loro rispettivi campionati nazionali.
L’obiettivo di tale lega era: “Migliorare la qualità e l’intensità delle attuali competizioni europee nel corso di ogni stagione, e di creare un formato che consenta ai top club e ai loro giocatori di affrontarsi regolarmente” come veniva riportato nel documento ufficiale.
La rivoluzione l’hanno poi fatta i tifosi in tutta Europa qualche ora dopo l’annuncio del nuovo torneo e i 12 club fondatori si erano poi dissociati dal progetto (tranne Real Madrid, Barcellona e Juventus), la minaccia dell’espulsione era stata invocata dai principali organismi del calcio. Arsenal, Chelsea, Tottenham, Liverpool, Manchester City e United, Atletico Madrid, Milan e Inter avevano abbandonato di fronte alle proteste di tifosi, dei dirigenti e perfino di alcuni esponenti governativi.
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Un anno dopo il giudice Sofia Gil, del Tribunale di Madrid, ha approvato l’appello dell’Uefa contro le misure provvisorie dello scorso anno, decisione che infliggerà sanzioni ai club promotori del torneo.
Le misure preventive revocate dal giudice hanno finora impedito a Fifa e Uefa, nonché a Leghe e Federazioni nazionali, di adottare misure per escludere i giocatori e i club che hanno partecipato alla creazione della Superlega.
Come riporta il quotidiano spagnolo Marca, il magistrato ha giudicato che il Tribunale non avesse la competenza o la giurisdizione per vietare eventuali sanzioni. “Spetta agli organi disciplinari dell’Uefa e al Tas (Corte Arbitrale dello Sport) decidere sulle possibili sanzioni contro i club. I club interessati potranno opporsi, richiedendo le opportune misure di tutela”
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Il magistrato ha ritenuto che: “La minaccia di sanzioni ai danni dei tre club rimasti nella Superlega non comporta l’impossibilità di realizzare un progetto dal finanziamento autonomo“.
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