Finale al cardiopalma a Salerno: la Salernitana viene travolta in casa per 4 a 0 dal Cagliari, ma riesce comunque a salvarsi. Il Cagliari pareggia contro il già retrocesso Venezia e retrocede in Serie B.
Festa grande in casa Salernitana, grande rammarico invece nel Cagliari. La sconfitta per 4-0 dei campani poteva salvare la squadra sarda se avesse c’entrato una vittoria, che non è però arrivata.
La Salernitana chiude la sua scalata alla permanenza in Serie A nella maniera più folle possibile: perdendo per 4 a 0 in casa in maniera impronosticabile contro l’Udinese. Il pareggio del Cagliari contro il Venezia ha acceso la panchina di Nicola fino all’ultimo secondo: i giocatori hanno seguito con attenzione il match del club sardo per capire l’esito del proprio destino. Al fischio finale i giocatori si sono lasciati andare ad un’esultanza accesa, che ha sciolto ogni tensione e ha lasciato spazio ai festeggiamenti per l’impresa raggiunto dal club campano, che per mesi era rimasto bloccato all’ultimo posto in Serie A.
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L’impresa della Salernitana raccontata da Davide Nicola
L’autore del miracolo della Salernitana è senza dubbio Davide Nicola, il quale è stato scelto da Walter Sabatini e dal presidente Iervolino. La fortuna nella gara di ieri ha girato dalla parte della Salernitana, che nonostante la sconfitta interno per 4-0, grazie al pareggio del Cagliari è riuscita a salvarsi, non facendosi superare in classifica.
Nicola al termine del match ha espresso tutta la sua felicità per l’obiettivo raggiunto e ha voluto in primis ringraziare la società per aver creduto in lui, chiamandolo a stagione in corso: “Questa è un’ultima partita difficile per entrambe le squadre in lotta per la salvezza. Sono contento per il mio direttore e per il mio presidente. Non era facile, abbiamo sentito la partita più del dovuto, non era facile. Tutto ciò che abbiam fatto ci è costato sudore, fino alla fine. Sono contento di essermi salvato, Salerno è un posto meraviglioso”.
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Il tecnico sostiene che la squadra abbia meritato la salvezza per quanto ci ha creduto e per quanto impegno ha messo: “Costruire in 100 giorni, 15 partite, ciò che abbiam costruito noi, senza questo presidente, senza questo pubblico sarebbe stato impossibile. Per quello che abbiamo fatto, ce lo siamo meritato”.