Dusan Vlahovic ha rilasciato un’intervista in cui dichiara amore alla Juventus, svelando che era l’unica meta realmente sognata. Ecco le sue dichiarazioni.
L’arrivo di Dusan Vlahovic alla Juventus ha dato il via ad una storia d’amore tra club e giocatore destinata a durare a lungo: le parole dell’attaccante serbo lo confermano.
Dusan Vlahovic ha rilasciato un’intervista al quotidiano Telegraph. Il giocatore serbo ha ripercorso le ragioni che lo hanno spinto a trasferirsi a Torino e ha inoltre svelato i suoi obiettivi per il futuro.
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Le dichiarazioni di Vlahovic
Prima del suo trasferimento alla Juventus lo scorso gennaio, Dusan Vlahovic era nel mirino dell’Arsenal. Il club inglese aveva puntato gli occhi sui suoi gol segnati con la maglia viola e voleva portarlo all’Emirates Stadium. Un interesse che lo stesso Vlahovic ha commentato così: “Forse il mio agente sa qualcosa dell’offerta dell’Arsenal, ma io non ho mai parlato con nessuno. Avevo solo un club in mente per il mio futuro e quello era la Juventus. La Juve è la Juve, non c’è altro da dire. Sono così onorato di indossare questa maglia, è qualcosa di incredibile. Mi identifico tanto con il DNA di questa squadra. La loro mentalità coincide alla perfezione con la mia. Quando vieni qui non devi mai arrenderti e devi essere pronto a lavorare duro e fare dei sacrifici. Era tutto quello che stavo cercando”.
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Parole d’amore le sue, poiché si trova in un club che gli permette di affrontare le partite al meglio: “Quando credi in te stesso e sei sicuro di te niente ti destabilizzerà. Bisogna avere questo tipo di forza mentale anche per affrontare eventuali problemi. Non è un qualcosa che ho allenato, sono semplicemente fatto così. La pressione? Mi piacciono le grandi aspettative per il tipo di adrenalina che riescono a darti. Non ho mai davvero sofferto troppo per la pressione, forse solo quando ero più giovane”.
Guai, però, a fare paragoni. Il calciatore serbo preferisce non essere paragonato ad Ibrahomivic. Ecco perché: “Paragonarmi a giocatori che hanno vinto 20 o 30 titoli come Ibra è probabilmente un po’ ingiusto. Non mi infastidisce sia chiaro, ma è inevitabile che aumentino esponenzialmente le aspettative e le critiche. Tutti abbiamo il diritto di sbagliare, voglio solo avere la mia carriera”.