Samp, Torregrossa: “Da piccolo facevo il trequartista, poi sono cresciuto…”

Ernesto Torregrossa si racconta, dagli inizi in un ruolo diverso dall’attuale al suo presente e futuro alla Samp.

Sampdoria Torregrossa
L’attaccante della Sampdoria, Ernesto Torregrossa (Credits: Getty Images)

L’attaccante blucerchiato è fermo ai box da qualche settimana per un problema muscolare. Sta meglio, con il Torino è andato in panchina e la sosta gli servirà per ritrovare la giusta condizione. Oggi Torregrossa ha parlato anche del suo ritorno: “devo ancora recuperare, ma voglio rientrare per giocare e fare gol”. Una di rete con la nuova maglia l’ha già messa a referto, proprio nel giorno del suo esordio. Appena entrato dalla panchina ha infilato di testa il gol decisivo per il 2-1 contro l’Udinese. La stagione blucerchiata però non è ancora finita: “ancora non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo e proveremo a farlo il prima possibile”.

Torregrossa si racconta, Samp e non solo

Intervistato dai canali ufficiali del Lumezzane, dove ha giocato in passato, Ernesto Torregrossa torna indietro nel tempo: “Quando ero piccolo giocavo da trequartista, poi sono cresciuto in altezza e ho perso un po’ di doti tecniche, ma soprattutto non riuscivo più a fare le cose che facevo prima. A Brescia con Boscaglia giocavo ancora in quel ruolo, poi ho fatto l’esterno e infine sono diventato prima punta, penso di essere questo adesso”.

Il centravanti racconta poi il suo passaggio dal Brescia alla Samp avvenuto a gennaio: “dopo quattro anni non è stato facile lasciare il Brescia. Devo dire che essere comprato da una squadra così importante è sicuramente una soddisfazione, l’ho fatto anche per la mia crescita professionale”. E la crescita continuerà probabilmente a Genova, il suo prestito scade a giugno e i blucerchiati hanno il rinnovo fissato a 7 milioni di euro. Una bella cifra, ma non troppo alta se si pensa che Ferrero lo ha inseguito fin dalla scorsa estate.

Infine Torregrossa svela le sue emozioni nel giocare senza tifosi allo stadio: “non è facile, così sembrano tutte partite amichevoli. Speriamo che dopo l’estate si possa tornare allo stadio, anche perché non è facile trovare gli stimoli altrimenti”. E poi lui adesso è un centravanti e segnare in uno stadio vuoto non può essere lo stesso che infilare la palla in rete e girarsi verso una gradinata piena.