Sentenza Lazio-Toro: ecco com’è andato il ricorso della società biancoceleste davanti alla corte presieduta da Piero Sandulli
Lazio-Toro, una storia infinita in serie A. La partita era in programma il 2 marzo scorso ma non si è disputata a causa del mancato arrivo dei granata a Roma, i quali furono bloccati a Torino dall’Asl locale dopo che emersero diversi casi di positività al Covid-19 nel gruppo squadra. E così stop per Toro-Sassuolo e Lazio-Toro.
Il 12 marzo il Giudice Sportivo concede la vittoria a tavolino al club di Lotito riconoscendo a favore del Torino la “causa di forza maggiore” prevista dall’art. 55 NOIF. Viene infatti “rilevata l’altissima probabilità che potesse trattarsi di focolaio di cosiddetta Variante inglese, l’Asl locale imponeva un periodo di quarantena domiciliare per ogni componente del gruppo squadra per un periodo di almeno giorni 7“. Ecco perché il giudice decide “di non applicare” lo 0-3 a tavolino “…rimettendo alla Lega Serie A i provvedimenti organizzativi necessari relativi alla disputa della gara“. A quel punto la Lazio fa ricorso alla Corte Sportiva d’Appello: oggi il giorno dell’udienza programmata.
Sentenza Lazio-Toro, ecco le decisioni di oggi
La discussione, in modalità a distanza, dura un’ora circa terminando poco prima delle 15. La Lazio nel dibattimento presso la Corte d’appello della Figc ribadisce le ragioni per cui la partita andava comunque giocata e per questo ha chiesto l’omologazione del risultato di 3-0 a tavolino. L’avvocato del Toro Chiacchio rilascia queste dichiarazioni: “Abbiamo ribadito di aver provato documentalmente le ragioni del Torino con la conferma della sentenza del giudice sportivo. È innegabile la causa di forza maggiore per cui il Torino non poteva raggiungere l’olimpico per la partita del 2 marzo”.
Alla fine, oggi, ecco la decisione: rinviato il verdetto ai prossimi giorni. I giudici della prima sezione della Corte d’appello della Figc annunciano però che tale verdetto, integrato dalle motivazioni, arriverà solo nei prossimi giorni. L’ultimo passaggio in sede di giustizia sportiva sarà poi soltanto uno: l’eventuale ricorso al Collegio di Garanzia presso il Coni. Questo è lo stesso organo che ribaltò i precedenti verdetti del primo e secondo grado e diede ragione al Napoli disponendo il recupero della partita con la Juve dello scorso 4 ottobre.