Solo cinque allenatori sono sicuri della conferma, il prossimo anno potrebbero cambiare ben quindici panchine in Serie A.
Benvenuti al gran ballo delle panchine in Serie A. Le prime note suonano ormai da settimane, poi la musica diventerà sempre più forte e i protagonisti scenderanno sulla pista. Ci saranno coppie che si terranno ben strette, poche a dire il vero, e altre, tante, che si allontaneranno per poi scegliere nuovi compagni per le danze. Marzo si sa è il mese delle panchine, ma con un calendario così ristretto il momento delle scelte slitta più avanti rispetto al solito. I giochi non sono ancora fatti, ma in molti hanno le idee chiare, soprattutto chi ha già scelto che cambierà.
Serie A, i pochi allenatori confermati
La lista degli inamovibili in Serie A infatti è corta. Resteranno al loro posto ovviamente Antonio Conte, lo Scudetto quasi in tasca garantisce al tecnico la permanenza ma l’anno prossimo gli si chiederà di fare meglio in Europa. Nessun rischio anche per Pioli, secondo e in piena corsa per la Champions e se l’Inter dovesse frenare… L’allenatore è stato capace di far tornare i rossoneri in cima alla classifica per un lungo periodo e per Maldini ovviamente non si tocca. Non cambierà nemmeno l’Atalanta che ha in Gasperini il suo Vate, il valzer di panchine non dovrebbe toccare il tecnico di Grugliasco. Conferma in arrivo anche per Davide Ballardini che ha salvato il Genoa dal baratro e ora lo sta traghettando verso la metà della classifica. Il Benevento continuerà infine con Filippo Inzaghi.
Panchine calde e a rischio
La lista delle certezze finisce qui, tutte le altre squadre non sanno ancora chi siederà in panchina la prossima stagione, così meglio andare in ordine alfabetico per non perdersi nessuno. Il Bologna vorrebbe tenersi stretto Mihajlovic, ma il tecnico chiede garanzie, non vuole più lottare solo per la salvezza. Il futuro del Cagliari dipenderà dal finale di stagione, ma non è escludere la permanenza di Semplici anche in caso di retrocessione. Il Crotone cambierà per far partire un nuovo progetto, la retrocessione non è un dramma, ma con ogni probabilità non sarà Cosmi l’allenatore della prossima annata.
Già deciso il futuro di Iachini, la Fiorentina lo ha richiamato dopo le dimissioni di Prandelli, ma sarò solo un traghettatore. Commisso, dopo aver sbagliato tutte le scelte in panchina da quando è arrivato in viola, sogna Sarri e corteggia Gattuso e Marcelino dell’Athletic Bilbao. E poi c’è la Juventus, Nedved e Paratici giurano che Pirlo rimarrà, ma tutto dipende da come finirà questa stagione. Se non dovesse arrivare almeno il quarto posto sarà impossibile la conferma e il fantasma di Allegri inizia ad aleggiare su Torino.
Napoli e Lazio in bilico
In bilico, un po’ a sorpresa, c’è anche la panchina della Lazio. Simone Inzaghi non ha ancora firmato il rinnovo e De Laurentiis pare abbia già incontrato il tecnico per provare a convincerlo a sedere sulla panchina dei suoi, senza contare che Inzaghi viene inserito da radiomercato anche nella possibile lista della Juventus. Si passa così al Napoli con Gattuso che lascerà il suo posto, troppa la distanza con la dirigenza per proseguire insieme. Così il Presidente sonda Inzaghi, come detto, pensa al ritorno di Sarri, ma è tentato anche dai giovani Italiano e Juric.
Difficile capire cosa succederà a Parma, D’Aversa è stato richiamato per cercare un miracolo che probabilmente non arriverà. A fine stagione Krause deciderà cosa fare. Tutto da capire anche il futuro di Fonseca, a Roma tira aria di divorzio non solo su sponda societaria. Lo stesso tecnico avrebbe delle perplessità ed è molto corteggiato all’estero. Il sogno dei giallorossi è Max Allegri, ma non è da escludere la pista estera, Amorim o Conceicao, e neppure il solito Maurzio Sarri.
In casa Sampdoria il problema con Ranieri è l’ingaggio da 1,8 milioni, se il tecnico abbasserà le pretese continuerà altrimenti sarà addio. Situazione in divenire anche al Sassuolo dove De Zerbi non ha ancora firmato il rinnovo, tra tutti quelli che abbiamo citato però è quello più vicino alla permanenza. A Spezia dovrebbe essere l’anno dell’addio a Italiano, artefice di un storica promozione e forse anche di un nuovo miracolo chiamato salvezza. La nuova dirigenza farà di tutto per trattenerlo, ma se le grandi inizieranno a insistere poco si potrà fare. Il finale di campionato racconterà cosa succederà a Nicola, con il Torino che prima penserà a salvarsi e poi al prossimo allenatore. A Udine i Pozzo ancora non hanno chiamato Gotti che nel frattempo è diventata quasi una superstar, lo vuole la Lazio in caso di dopo Inzaghi e ci pensa anche la Samp. Infine c’è il Verona, Juric ha fatto un lavoro sontuoso, Setti lo vorrebbe trattenere ma se dovesse arrivare una chiamata di un “grande” tutto potrebbe cambiare.