Il Giappone esagera: vittoria storica in Mongolia

La Nazionale del Giappone segna 14 gol in una partita a senso unico fin dal primo minuto. Fa forse discutere la veemenza con cui i nipponici hanno concluso la partita, segnando addirittura tre gol nel tempo di recupero. Si tratta di un successo da record.

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La gioia dei giocatori giapponesi dopo un gol – meteoweek.com (Photo by Toru Hanai/Getty Images)

Le gare dedicate alle Nazionali regalano sempre delle gioie, soprattutto a chi va alla ricerca di storie strane o comunque particolari, pronte a far riscrivere i libri di storia del calcio. E una storia a dir poco interessante arriva questa volta dal Girone asiatico. Qui è andata in scena nelle scorse ore una partita destinata a entrare nella storia, oltre a far discutere e non poco gli addetti ai lavori. Da una parte c’era il Giappone, uno dei colossi del calcio nel continente asiatico e destinato a recitare ancora un ruolo da protagonista. Dall’altra parte c’è la Mongolia, che invece riveste il ruolo di ‘compagine materasso’.

Che la partita sarebbe stata poco equilibrata, dunque, era un fatto abbastanza noto. Ma in pochi si sarebbero aspettati quel che è poi successo sul campo del Fukuda Denshi Arena di Chiba, città mongola in cui si è disputata la partita. Il risultato è di quelli che balza agli occhi di tutti, se non altro perchè non è roba da tutti i giorni vedere un punteggio così rotondo. E forse lo 0-14 con cui la partita si è conclusa in favore del Giappone non rende del tutto giustizia alla Mongolia. Se non altro perchè i padroni di casa non meritavano di subire una tale umiliazione: probabilmente, non ce n’era bisogno.

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Il Giappone ha iniziato forte la partita, passando in vantaggio dopo 13 minuti grazie a una rete di Minamino, giocatore in forza al Liverpool. Dieci minuti dopo è arrivato il raddoppio della compagine nipponica, con il gol di Osako, ma appena tre minuti dopo arrivava il tris degli ospiti, messo a segno da Kamada. Di fatto, la partita vera e propria era già finita, visto che la formazione guidata dal commissario tecnico Moriyasu stava per iniziare a dilagare. E così, prima della fine del primo tempo sarebbero arrivati altri due gol, il primo segnato da Morita e il secondo concretizzato da un’autorete di Tuya.

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Nel secondo tempo, poi, gli argini sono letteralmente crollati con il Giappone che ha fatto man bassa di gol. Il sesto porta la firma di Osako dieci minuti dopo l’inizio della ripresa. Poi, con una distanza precisa di cinque minuti l’uno dall’altro, sono arrivati altri tre gol: Inagaki al 68′ per lo 0-7, Ito al 73′ per l’ottavo sigillo e infine Furuhashi al 78′ che ha messo a segno la nona rete. Il Giappone è riuscito ad andare in doppia cifra appena un minuto dopo, ancora con Ito, mentre al minuto 86 arrivava l’undicesima firma con la doppietta personale anche per Furuhashi.

Infine è arrivata l’inutile e inaspettata furia giapponese nel recupero, con tre gol in altrettanti minuti di extra-time. Gol di Asano, tripletta personale per Osako e doppietta anche per Inagaki. Forse qualcosa di storico, ma anche un finale non del tutto sensato.