Superlega, Carnevali dopo l’Assemblea: “Siamo stati presi in giro”

Continua la polemica dopo la nascita della Superlega: l’amministratore delegato del Sassuolo Giovanni Carnevali parla dopo il termine dell’Assemblea di Lega. Il dirigente neroverde usa toni duri: “Siamo stati presi in giro”.

Carnevali Sassuolo
Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo [credit: Getty Images]
Oggi pomeriggio i 20 club di Serie A in videoconferenza in via informale per discutere della nascita della Superlega. Inizialmente solo 17 club hanno preso parte all’incontro, con i tre club “ribelli” assenti. Inter, Milan e Juventus si sono aggiunte in seguito ribadendo la loro volontà di continuare a disputare la Serie A in parallelo alla nuova competizione europea.

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Al termine dell’Assemblea di Lega, l’amministratore delegato del Sassuolo Giovanni Carnevali ha usato termini forti per descrivere quanto successo oggi pomeriggio: di seguito le sue parole.

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Superlega, Carnevali duro dopo l’Assemblea

I 17 club di Serie A hanno chiesto ad Inter, Milan e Juventus maggiori informazioni riguardanti la Superlega. In specifico, è stato domandato se il progetto fosse irreversibile, ma secondo quanto riportato da Sportmediaset non sarebbe stata data una risposta precisa.

Dopo il termine dell’Assemblea, l’a.d. del Sassuolo Giovanni Carnevali ha parlato così:
Sono pensieri questi che a noi non piacciono, rischiano di uccidere il nostro campionato. Si prospettano cose non piacevoli e probabilmente siamo stati presi in giro. Era un’iniziativa che covava da tempo, dobbiamo aspettare per capire bene. Fare calcio oggi è molto difficile, le squadre più grandi hanno più perdite e il sistema va rivisto. Ma nello sport ci deve essere meritocrazia, a volte essere troppo avidi è una brutta storia“.

L’amministratore delegato ha poi aggiunto:
“Stravolgere la storia del campionato non è facile. Nasceranno delle grandi problematiche e andremo per vie legali. Sarebbe un peccato. Speriamo che si possa rivedere tutto. Il campionato perderebbe di interesse sotto tutti gli aspetti. Ci sono investimenti inferiori che noi dobbiamo andare a fare. Penso che il calcio deve essere visto come passione e come amore. Oggi ci mancano i tifosi, il cuore, la rivalità. Se pensiamo solo all’aspetto economico è meglio che il calcio lo faccia qualcun altro. Noi del Sassuolo così non siamo interessati”.