È giunto il momento di dire addio alla carriera per Federica Pellegrini e l’ultima gara ha rappresentato un duro colpo anche per il compagno Matteo Gentili, ecco le sue parole.
Federica Pellegrini, prima di partire per Tokyo 20, aveva annunciato a fan e tifosi si essere pronta per l’addio alla carriera… il tutto arriva per lei all’apice del successo, anni dopo aver costruito una carriera impeccabile, realizzando numerosi sogni e lasciano il segno nella storia del nuoto.
La nuotatrice che tutti chiamano la Divina ha cambiato la storia del nuoto e non solo, ha cambiato anche il modo di intendere questo sport e viverlo per le nuove leve che qui si faranno spazio. Esisterà, quindi, nello sport un ‘prima’ e un ‘dopo’ Federica Pellegrini, un’idea con la quale ha cominciato a fare già i conti anche Matteo Giunta, allenatore e compagno della nuotatrice.
“Un colpo al cuore”
L’ultima gara disputata da Federica Pellegrini, dunque, è stato un momento segnato dalle grandi emozioni per la nuotatrice e non solo. Ad aver vissuto la competizione con un ‘tuffo’ al cuore è stato anche il compagno, nonché futuro marito, Matteo Giunta che è rimasto al suo fianco in ogni momento.
Lo stesso Giunta, infatti, durante una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera ha parlato di un vero e propri “colpo al cuore”, arrivato con “la consapevolezza che si chiudeva un importante capitolo” per entrambi.
Successivamente, Matteo Giunta ha continuato lasciandosi andare alla seguente rivelazione: “Fino a quando non è entrata in acqua ero super tranquillo. Con il susseguirsi delle vasche ho iniziato a realizzare che era l’ultima volta che la vedevo nuotare i 200. E lì è stata tosta. Un’emozione fortissima, un colpo al cuore”.
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L’ultima gara di Federica Pellegrini anche per Giunta
Matteo Giunta, quindi, ha deciso di affidare le emozioni vissute durante l’ultima gara disputata da Federica Pellegrini al Corriere della Sera, parlando della fine di un importante capitolo per entrambi.
L’allenatore della Divina, infatti, al quotidiano ha dichiarato: “Un dispiacere: egoisticamente è triste non poterla più allenare, non avere più una prestazione da costruire assieme, con tutto quello che ne consegue, gioie, dolori, pressioni, quel mix di emozioni che è stato il collante dei nostri ultimi nove anni”. Infine: “Però questa malinconia si è trasformata in gioia nel vedere il tributo che le hanno riconosciuto. È come se si fosse materializzato il valore di Fede, quello che ha fatto per lo sport in Italia e nel mondo, perché lei è la più grande duecentista di sempre”.