Nadal torna a parlare del caso Djokovic: “La giustizia è quella che deve parlare in questo caso e io sono sempre un difensore della giustizia”
Rafael Nadal è tornato a parlare del caso Djokovic agli Australian Open. Dopo non essere stato accettato dagli organizzatori, la decisione de tribunale ha cambiato la sentenza e lo spagnolo si schiera dalla sua parte. “Mi sembra perfetto. Alla fine è tutto corretto, nulla di più. La giustizia è quella che deve parlare in questo caso e io sono sempre un difensore della giustizia, in tutte le cause. Alla fine è stato montato un circo attorno a molte storie, però al di là del fatto che io possa essere o no d’accordo con alcune cose che riguardano Djokovic, senza alcun dubbio la giustizia ha parlato e ha stabilito Novak ha il diritto di partecipare agli Australian Open. Realmente è la cosa più giusta la questione si è risolta“.
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Nadal: “Molto meglio che i migliori del mondo siano in campo”
Ora che anche il serbo sembra possa partecipare al torneo, Nadal cambierà prospettiva sapendo che potrebbe esserci la possibilità di dover sfidare il numero 1. Intervistato da Onda Cero, il maiorchino spiega: “A livello personale preferisco molto di più che non giochi! Alla fine si tratta di sport, si muovono molti interessi attorno allo sport, a livello generale, economico, pubblicitario, e in questo senso è sempre un vantaggio quando i migliori possono competere. Genera più interesse e parlando egoisticamente per il nostro sport è molto meglio che i migliori del mondo siano in campo anziché da qualsiasi altra parte“.
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Poi Rafael racconta di come i social network abbiano radicalizzato il mondo e offerto la opportunità, nel bene e nel male, di esprimere e dire molte cose che non si direbbero in faccia alla gente. Ognuno deve essere libero di poter prendere le proprie decisioni, però ogni decisione comporta delle conseguenze. “Tutte le istituzioni più importanti del mondo, i governi, dicono che il vaccino è il cammino per fermare questa pandemia e il disastro che stiamo vivendo, io cerco di seguire ciò che mi dicono. Non mi sento né più, né meno intelligente nel farlo, cerco solo di seguire ciò che dice la gente che ne sa più di me”. Il dibattito che si genera attorno dove ognuno esprime la propria opinione senza informazioni è un circo. L’unica verità indiscutibile è che, per quanto si generi una disputa, ci sono milioni di morti nel mondo per colpa di un virus.