Matteo Berrettini, ai microfoni, analizza la sconfitta contro Rafa Nadal nella semifinale dell’Australian Open
Il tennista spiega di essere entrato in campo per affrontare il match nello stato mentale sbagliato. “Non mi sentivo agganciato, lui in compenso giocava colpi straordinari, non per niente è in corsa per entrare nella storia”.
Berrettini si ferma solo davanti ai più grandi campioni del tennis. Era successo a luglio a Wimbledon, nella finale contro Djokovic, ed è successo oggi, nella semifinale all’Australian Open, contro Nadal. Il numero 7 della classifica ATP a fine partita è comprensibilmente amareggiato ma fiero e consapevole che, per ora, solo i fenomeni di questo sport riescono batterlo.
Al termine della semifinale l’italiano analizza l’incontro: “Forse, se fossi entrato in campo con una concentrazione diversa, il match sarebbe stato più tirato. Questo è uno sport maledetto. Devi sempre provare a chiedere di più a te stesso altrimenti queste partite non si vincono. Basta guardare quello che sta facendo Rafa”.
Sono passati due anni e mezzo dall’ultima volta che i due si sono affrontati. Il primo match avvenne nel 2019 in occasione della semifinale degli US Open a New York. In finale andò lo spagnolo che vinse 7-6 6-4 6-1.
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Da Nadal a…Nadal
Matteo parla della sua crescita avvenuta tra i due incontri con Nadal: “All’epoca ero partito a tutta, poi sono calato. Questa volta invece sono cresciuto e posso essere orgoglioso di averlo messo un po’ in difficoltà anche se la sua grandezza è venuta fuori dopo, alla grande“.
I complimenti al tennista italiano sono arrivati direttamente dall’avversario che, a fine partita, ai microfoni ha speso ottime parole su di lui. Berrettini ha apprezzato e commentato così: “Parole che mi fanno piacere, abbiamo parlato un po’ nello spogliatoio, è davvero una grande cosa per me potermi confrontare con un giocatore come Rafa. Cerco di imparare sempre qualcosa dai migliori”.
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Infine, il classe ’96 che da lunedì salirà al numero 6 della classifica ATP, parla dei suoi problemi fisici che gli aveva fatto saltare le Atp Finals di Torino: “Ci penso spesso. Durante il torneo ho avuto piccoli problemi fisici tra stomaco e caviglia, e sono stato in grado di gestirli. Pian piano sto imparando anche questo e no, non posso proprio dire di essere scontento, merito una pacca sulla spalla“.