Peng Shuai, intervistata dal quotidiano sportivo francese L’Equipe: “Non ho mai detto di essere stata violentata“.
L’ex tennista cinese per la prima volta, dal vortice che ha accompagnato il suo post del 2 novembre, ricompare pubblicamente. L’ex numero uno del mondo in doppio ha rilasciato un’intervista all’Equipe nella quale ha ribadito la marcia indietro sulle accuse di abusi sessuali contro l’ex vicepremier Zhang Gaoli.
Da una stanza d’albergo a Pechino, scortata da Wang Kan, capo del Comitato olimpico cinese. La tennista ha ridimensionato la versione dei fatti accaduti a novembre, quando sul social cinese Weibo aveva postato un messaggio accusando di stupro l’ex vicepremier del governo cinese Zhang Gaoli.
Al quotidiano francese spiega: “Mai parlato di aggressione sessuale e non sono mai sparita dalla circolazione”. Shuai racconta di aver ricevuto moltissimi messaggi a cui non ha potuto rispondere e di essere sempre rimasta in contatto con amici e familiari.
“Ho pure parlato con la Wta. Poi però il sistema informatico di comunicazione del loro sito è stato aggiornato a fine anno e in tanti abbiamo avuto difficoltà a connetterci. Ma sono rimasta in contatto con i colleghi. Quindi non so perché si è detto che ero sparita“.
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Durante l’intervista la tennista cinese afferma di non aver compreso l’impatto internazionale che il suo post aveva scatenato: “Non guardo molto le informazioni dall’estero, non leggo l’inglese. Ringrazio tutti ma non pensavo che ci sarebbe stata tanta preoccupazione, non capisco tanta inquietudine nei miei confronti”.
Poi ha voluto precisare come sono avvenuti i fatti riguardanti la cancellazione del post: “Il messaggio ha dato vita a un enorme malinteso. Voglio solo che non se ne deformi più il senso, e che non se ne parli più. Ho cancellato io il messaggio, perché ho voluto così”. Peng ha spiegato che sentimenti, sport e politica sono cose ben distinte.
I propri problemi sentimentali non devono mescolarsi a sport e politica. Lo sport non può mescolarsi alla politica perché quando accade tradisce lo spirito olimpico, andando contro la volontà del mondo dello sport e degli sportivi.
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“La mia vita è sempre la stessa. Sono una ragazza normale, a volte serena e contenta, altre triste o stressata e sotto pressione. Sono emozioni normali“.
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