Peng Shuai, intervistata dal quotidiano sportivo francese L’Equipe: “Non ho mai detto di essere stata violentata“.
L’ex tennista cinese per la prima volta, dal vortice che ha accompagnato il suo post del 2 novembre, ricompare pubblicamente. L’ex numero uno del mondo in doppio ha rilasciato un’intervista all’Equipe nella quale ha ribadito la marcia indietro sulle accuse di abusi sessuali contro l’ex vicepremier Zhang Gaoli.
![Peng Shuai all'Australian Open del 2020 (Credit Foto Getty Images)](https://sport.meteoweek.com/wp-content/uploads/2022/02/GettyImages-1200831826-1.jpg)
Da una stanza d’albergo a Pechino, scortata da Wang Kan, capo del Comitato olimpico cinese. La tennista ha ridimensionato la versione dei fatti accaduti a novembre, quando sul social cinese Weibo aveva postato un messaggio accusando di stupro l’ex vicepremier del governo cinese Zhang Gaoli.
Al quotidiano francese spiega: “Mai parlato di aggressione sessuale e non sono mai sparita dalla circolazione”. Shuai racconta di aver ricevuto moltissimi messaggi a cui non ha potuto rispondere e di essere sempre rimasta in contatto con amici e familiari.
“Ho pure parlato con la Wta. Poi però il sistema informatico di comunicazione del loro sito è stato aggiornato a fine anno e in tanti abbiamo avuto difficoltà a connetterci. Ma sono rimasta in contatto con i colleghi. Quindi non so perché si è detto che ero sparita“.
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Shuai: “Non capisco tanta inquietudine nei miei confronti”
Durante l’intervista la tennista cinese afferma di non aver compreso l’impatto internazionale che il suo post aveva scatenato: “Non guardo molto le informazioni dall’estero, non leggo l’inglese. Ringrazio tutti ma non pensavo che ci sarebbe stata tanta preoccupazione, non capisco tanta inquietudine nei miei confronti”.
![Shuai Peng e Shuai Zhang (Credit Foto Getty Images)](https://sport.meteoweek.com/wp-content/uploads/2022/02/GettyImages-1201371719-1.jpg)
Poi ha voluto precisare come sono avvenuti i fatti riguardanti la cancellazione del post: “Il messaggio ha dato vita a un enorme malinteso. Voglio solo che non se ne deformi più il senso, e che non se ne parli più. Ho cancellato io il messaggio, perché ho voluto così”. Peng ha spiegato che sentimenti, sport e politica sono cose ben distinte.
I propri problemi sentimentali non devono mescolarsi a sport e politica. Lo sport non può mescolarsi alla politica perché quando accade tradisce lo spirito olimpico, andando contro la volontà del mondo dello sport e degli sportivi.
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“La mia vita è sempre la stessa. Sono una ragazza normale, a volte serena e contenta, altre triste o stressata e sotto pressione. Sono emozioni normali“.