Roberto De Zerbi si trova attualmente in una camera d’hotel in Ucraina. L’allenatore dello Shakhtar Donetsk sta vivendo in prima persona lo scontro con la Russia.
Sono ore di paura in Ucraina: la Russia ha attaccato con bombe e militari. De Zerbi, allenatore dello Shakhtar Donetsk, è bloccato lì.
Roberto De Zerbi ha avuto un risveglio traumatico oggi: l’allenatore italiano dello Shakhtar Donetsk ha sentito le bombe russe che hanno colpito l’Ucraina. Il clima è tesissimo e il presidente russo Putin ha messo in guardia chiunque provi a mettersi contro il suo Paese: “Chiunque provi a fermarci o ci minacci pagherà la reazione immediata della Russia con conseguenze mai sperimentate nella storia”.
Il terrore si è abbattuto sull’Ucraina e i civili hanno paura di entrare in una guerra che avrebbe effetti devastanti. Diversi cittadini stanno lasciando Kiev alla ricerca di un rifugio sicuro e lontano delle minacce russe.
De Zerbi, invece, ha deciso di rimanere lì e ha raccontato ciò che sta vivendo in queste ore.
De Zerbi bloccato in Ucraina: “Mi armo di pazienza”
Come anticipato, il clima in Ucraina è molto teso. Le persone hanno paura e la sensazione è che la Russia voglia attaccare nuovamente. Delle bombe hanno colpito il territorio ucraino causando morti e feriti. Le ha sentite anche Roberto De Zerbi dalla sua stanza d’hotel, dove è al sicuro insieme allo staff e ai giocatori dello Shakhtar Donetsk. L’allenatore ha raccontato ad Italpress: “Stanotte ci hanno svegliato le esplosioni”.
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L’ex Sassuolo, però, ha anche ammesso di aver avuto l’occasione di lasciare l’Ucraina durante i giorni scorsi, quando l’Ambasciata italiana glielo ha caldamente suggerito. Tuttavia, l’allenatore ha deciso di non lasciare il Paese: “Sono qui per fare sport, non potevo girare le spalle al club, ai tifosi che ci seguono… ho anche tredici ragazzi brasiliani e il mio staff”.“
Spazio aereo chiuso: De Zerbi non può partire
L’allenatore dello Shakhtar ha deciso di restare in Ucraina, ma ora la sua volontà è diventata un obbligo. Lo spazio aereo, infatti, è stato chiuso: “Si sta qui, non credo, almeno per ora, che siamo a rischio. Sono venuto qui per fare sport, mi armo di pazienza”.
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De Zerbi ha descritto ciò che può osservare dalla sua stanza d’hotel: “È una brutta giornata, abbiamo visto file di macchine che si muovevano, credo stiano andando in Polonia”.
Le prossime ore saranno difficilissime per l’Ucraina: De Zerbi sta vivendo gli avvenimenti in prima persona, con lo sguardo rivolto verso una finestra che offre una vista molto spiacevole.