L’Italia è stata clamorosamente eliminata ai playoff dalla Macedonia del Nord e non si qualifica ai Mondiali per la seconda volta consecutiva.
La sconfitta per 1-0 contro la Macedonia del Nord costa all’Italia la qualificazione al Mondiale in Qatar 2022. Delusione assoluta per Mancini, che dopo la batosta mette in dubbio la sua permanenza sulla panchina.
La delusione è totale: l’Italia perde inaspettatamente in extremis contro la Macedonia del Nord ed è fuori dal Mondiale per la seconda volta consecutiva.
Il disastro si è consumato in una partita grigia, fotocopia di quella gara del lontano 2017 contro la Svezia che già una volta costò la qualificazione ai Mondiali agli azzurri. Ma questa volta il fallimento è ancora più grande: l’Italia da campione d’Europa in carica dopo la vittoria agli Europei della scorsa estate sembrava essersi lasciata alle spalle l’incubo di quattro anni fa, eppure è stata di nuovo beffata.
Italia, che flop
La partita è stata a senso unico per l’Italia (16 corner a zero, 32 tiri dell’Italia contro i 3 macedoni), con gli avversari chiusi nella propria metà campo. Ma la beffa è arrivata all’ultimo giro di boa: al 92′ l’unica occasione e il gol vittoria della Macedonia firmato da Trajkovski, che ha fatto sprofondare nella disperazione il pubblico del Barbero di Palermo.
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“La delusione è troppo grande per pensare al futuro”
Un desolato Mancini si è presentato ai microfoni nel post-partita, dichiarando che se la vittoria all’Europeo era stata la sua soddisfazione più grande, questa volta è stata la delusione più amara. Si è assunto la responsabilità della sconfitta, delegittimando i suoi ragazzi per quanto accaduto.
Ha aggiunto: “C’è stata tanta sfortuna, sono successe cose incredibili in queste partite. Ci sono state due situazioni che normalmente non accadono, stasera abbiamo visto tutti: è assurdo come abbiamo preso il gol al 90′, sembra fatto apposta. Non so neanche cosa dire della partita… Mi dispiace per i ragazzi, non lo meritavano. Ma questo è il calcio”. Sul suo futuro ha ammesso di starci pensando, ma che non è il momento adatto per parlarne, data la cocente delusione.