La Reggiana ha dimostrato di saper vincere gestendo i momenti chiave della partita; il Monza è ancora acerbo (e sprecone).
La serata della squadra granata è stata perfetta: vittoria e prestazione convincente. Il merito, come dichiarato da Kargbo alla fine del match, è da attribuire ad Alvini, bravo a preparare una gara basata su difesa e ripartenze. Nel primo tempo, infatti, la Reggiana ha lasciato il possesso del pallone alla squadra di Brocchi (dopo 45 minuti la percentuale era 65%-35%), tenendo basso il baricentro e gli attaccanti larghi per poter recuperare la palla e lanciarli in profondità. Non è infatti un caso che le occasioni costruite dal Monza siano nate da spunti individuali (Frattesi e Colpani su tutti), in quanto il possesso era sterile e spesso Paletta o Bellusci non avevano sbocchi per ripartire da dietro.
Il secondo tempo, invece, è stato un monologo della Reggiana. Come detto da Kargbo, gli attaccanti hanno aggredito la profondità trovando spazio alle spalle della mediana biancorossa: così nasce la rete del 2-0. Gli altri due gol sono figli dei gesti tecnici spettacolari di Radrezza e Mazzocchi, ma anche di errori individuali del Monza. Lo stesso Brocchi, a fine gara, ha sottolineato come la squadra abbia sprecato tante occasioni senza essere concreta: i secondi 45′ sono stati confusi e senza idee chiare. L’allenatore dei brianzoli ha provato l’assalto finale inserendo Gytkjaer e Marin, cercando di avere più presenza in area di rigore, ma la difesa ben organizzata dei granata non ha concesso spazio al Monza.
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La gara di ieri ha evidenziato come la squadra biancorossa abbia bisogno di nuove idee in attacco: troppi pochi i 9 gol messi a segno in 10 partite giocate. L’arrivo imminente di Balotelli potrebbe risolvere il problema concretezza citato da Brocchi in conferenza stampa, ma prima che l’ex Brescia sia pronto per giocare 90 minuti servirà del tempo: per il Monza è vitale trovare i gol degli attaccanti già presenti in rosa.