In un’intervista alla Gazzetta dello Sport Charles Leclerc parla della Ferrari e del suo approccio ai simulatori di guida: “L’intensità è chiaramente minore perché nel simracing non c’è la componente di rischio, ma la tensione di una griglia, anche se virtuale, si sente”
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La Ferrari ha confermato ancora una volta la partecipazione di Charles negli esport con l’annuncio della nuova stagione ufficiale e il pilota dice: “Sicuramente mi piacerebbe essere coinvolto ma molto dipenderà dagli impegni relativi alla stagione di Formula 1 che sta per iniziare, anche considerando che il calendario potrebbe cambiare da un momento all’altro a causa dell’emergenza Covid. Se ci sarà l’opportunità di farlo, sarò molto felice di partecipare”.
Rehearsals finished, next time we go racing ? pic.twitter.com/erOxwnYFxW
— Charles Leclerc (@Charles_Leclerc) March 14, 2021
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Leclerc: “la tensione di una griglia, anche se virtuale, si sente”
Sui simulatori di corsa il pilota afferma che: “Rispetto anche a solo a una decina d’anni fa la differenza non è più abissale grazie a volanti e pedaliere in grado di riprodurre effetti di alto livello ma anche schermi di grandi dimensioni e software di simulazione che tutto sembrano tranne che semplici giochi. Il divario tecnologico sarà impossibile da azzerare, a parte i costi entrano in gioco altri fattori, come lo spazio a disposizione che abbiamo qui in Ferrari per costruire un’esperienza che sia immersiva per noi e ci permetta di sviluppare la vettura al meglio. Il feeling è comunque ormai molto simile”.
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Leclerc continua: “Se parliamo di tecnica di guida sono due cose essenzialmente diverse, anche solo per il fatto che la posizione di guida e il setup di un volante e pedaliera della vera auto di Formula 1 sono difficilmente riproducibili. Se invece consideriamo l’approccio mentale, mi sono reso conto di affrontare le gare online importanti solo per vincerle, proprio come quelle reali. Se ti prepari a dovere per affrontare avversari di alto livello, dedicherai agli allenamenti quel genere di impegno che poi ti porta a sviluppare la tensione agonistica e la concentrazione necessarie ad ottenere il massimo in termini di performance. L’intensità è chiaramente minore perché nel simracing non c’è la componente di rischio, ma la tensione di una griglia, anche se virtuale, si sente”.