È arrivata la parola fine sulla battaglia tra Diego Armando Maradona e il fisco italiano. Ne parliamo con l’Avvocato Angelo Pisani che lo ha rappresentato in Italia.
Per l’argentino è arrivata finalmente la vittoria post mortem in Cassazione. Secondo la sentenza, Maradona ha diritto al condono concesso al Napoli Calcio e convalidato dalla Commissione tributaria centrale di Napoli nel 2013.
Si chiude così gran parte del contenzioso fiscale di Maradona, stimato in circa 40 milioni di euro. La questione passa ora alla Commissione Regionale della Campania che dovrà valutare, nell’interesse degli eredi, se ci sono pendenze non condonabili. Secondo l’Agenzia delle Entrate il Napoli Calcio aveva pagato per diversi anni compensi in nero all’argentino, Careca e Alemao.
“È stato messo il punto su una strumentalizzazione durata 30 anni. Gli pignoravano orecchini e orologi, lo umiliavano e mortificavano. Quella del Fisco è stata la persecuzione più dura, questo è l’unico motivo per cui è morto lontano da Napoli“ ha esordito l’Avvocato Pisani. “Il colmo è che la Società Calcio Napoli, benché avesse vinto il ricorso, addirittura aveva già pagato il condono. Sapevano che qualcuno aveva pagato una tassa che non doveva pagare. Nonostante ciò hanno continuato a perseguitare Maradona chiamandolo evasore” ha spiegato.
Maradona, parla l’Avvocato Pisani: “Gli hanno tolto la dignità, ma lui ha vinto”
Facendo riferimento alla motivazione per la quale, tra gli ipotetici colpevoli di una situazione che aveva interessato diversi esponenti della Società partenopea, fu proprio e soltanto lui ad essere incriminato, l’Avvocato ha una tesi ben precisa: “Si colpiva lui come capro espiatorio dell’evasione fiscale, perchè è un personaggio tra i più famosi del mondo. Forse anche più del Papa: lo ritroviamo ovunque”. Continuando: “Gli hanno tolto la dignità. Perchè hanno infangato lui, Napoli ed i napoletani? Chi ha sbagliato, se ne assuma la responsabilità” tuona Pisani.
“Tutte queste persone saranno chiamate a rispondere dei danni causati. Maradona era utilizzato come un nome negativo, ma non ha mai rubato un euro. Anzi, ha dato prestigio e speranza” ha sottolineato Pisani. Certamente Maradona non è stato un santo, ma d’altra parte chi di noi si può definire tale? Ognuno nel corso della propria vita commette errori. Non per questo ‘D10S’, come amano chiamarlo i suoi tifosi, può essere ‘declassato’ e relegato nella memoria comune. Lui non è mai stato un calciatore comune, nè tanto meno un uomo comune con tutti i suoi pregi e difetti. Ci tiene a sottolinearlo anche l’Avvocato: “Maradona è immortale, lo vediamo nelle forme dell’arte, della scrittura, della spiritualità. Al di là delle strumentalizzazioni, delle cattiverie e dello sciacallaggio fatto su quest’uomo, oggi queste immagini servono per ricostruire un calcio come quello che amava Diego”. I retroscena di questa vicenda, giunta finalmente ad un epilogo che riabilita Diego Armando Maradona dinanzi al Fisco italiano, sono contenuti nel libro ‘L’Avvocato del D10S’ scritto proprio da Pisani. Il quale tiene a specificare: “Non sono io il protagonista, ma lui. E’ stato l’avvocato di se stesso, di tutti coloro che subiscono delle ingiustizie. Dimostrando che anche quando si cade ci si può rialzare e che non bisogna mai perdere la speranza”. Una connotazione decisamente positiva, una testimonianza che certamente mette in luce una nuova identità di colui che il mondo acclama come una divinità. Ed ancor prima che si chiarisse questa vicenda, senza aver bisogno di una sentenza che attestasse l’estraneità ai fatti imputati. Oggi più che mai Maradona è vivo ed il suo regno non finirà mai. E’ muorto ‘o rre’, evviva ‘o rre!