Italia, Toloi: “Non sono un ragazzino, ma farò bene. Brasile? Mai chiamato”

Rafael Toloi è alla prima convocazione con la Nazionale azzurra. Il difensore dell’Atalanta è nato in Brasile ma ha il passaporto italiano. Quest’oggi è stato il protagonista della consueta conferenza stampa di presentazione.

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Rafael Toloi, difensore dell’Atalanta e dell’Italia (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Un turbinio di emozioni per Rafael Toloi nelle scorse ore. L’arrivo a Coverciano per il primo ritiro con la Nazionale italiana, il rito di iniziazione e il sogno dell’esordio. Il difensore dell’Atalanta è uno dei nomi inediti nella lista dei convocati del c.t. Roberto Mancini per le tre gare di marzo valide per le qualificazioni al Mondiale 2022 in Qatar. Un punto cardine nel reparto arretrato orobico e, adesso, tenterà di diventarlo anche in azzurro. La strada è lunga, ma il punto di inizio presto verrà sancito. Il classe ’90 sogna di esordire già nella gara di giovedì contro l’Irlanda del Nord.

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Toloi si presenta

Rafael Toloi, nel corso della conferenza stampa di presentazione odierna, ha parlato della scelta di vestire la maglia azzurra a trent’anni: “È una emozione enorme, frutto del lavoro e dell’impegno di tutti i giorni. Spero di fare il meglio possibile, è davvero un sogno. I miei avi sono del Trentino. Avevo la nazionalità italiana già prima di venire in Italia, ora ho avuto l’ok dalla FIFA per giocare con l’Italia e posso così realizzare un desiderio che avevo. Sono molto felice di far parte di questo gruppo, è un grande onore. Qui ci sono alcuni dei migliori difensori del mondo e da loro si può imparare molto. Non sono più un ragazzino, ma voglio fare bene in questo raduno“.

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A dargli la spinta le ottime prestazioni con la maglia della Dea: “Il fatto di giocare in una squadra che sta facendo bene come l’Atalanta mi ha aiutato molto. Questo mio modo di giocare è merito di Gasperini, con cui ho imparato ad uscire e pressare alto, destro o centrale, non solo per pressare l’avversario, ma anche per giocare e creare situazioni. Qui naturalmente è diverso ma è un valore aggiunto, poi cercherò di imparare quello che serve per inserirmi nella squadra“. Infine, una battuta sul Brasile: “Non mi ha mai contattato. Quando ho saputo che l’Italia voleva convocarmi – ha concluso il difensore – ho detto subito di sì e tutta la mia famiglia ne è stata contenta“.