No alla Superlega, ma cambia la Premier che accoglie anche le scozzesi

Dall’Inghilterra è partita la rivolta che ha stoppato la Superlega, e la Premier League è pronta a cambiare pelle nei prossimi anni.

Rangers-Glasgow
Uno scatto dall’ultimo Old Firm tra Rangers e Celtic (Credits: Getty Images)

Le date ancora non ci sono, per ora è solo un’idea, ma la Premier League viaggia verso una possibile rivoluzione. Il “no” alla Superlega arrivato forte e chiaro da tutte le componenti del calcio d’oltremanica, tifosi, giocatori, allenatori, governo e squadre non iscritte alla competizione elitaria che alla fine non è partita, è forse il primo passo per un campionato d’Inghilterra diverso.

La rivoluzione della Premier League

Secondo il Sun, i club starebbero studiando un campionato nuovo di zecca che passerebbe dalle attuali 20 squadre a 18. Un modo per alzare la qualità delle gare di quello che secondo molti è già il campionato più bello d’Europa. In più c’è l’idea di non concludere la stagione solamente con la classifica finale, ma inserendo anche dei playoff per decretare il vincitore finale. Altra formula che, secondo molti, darebbe maggiore spettacolarità alla stagione. Il tutto con le sei “dissidenti” Liverpool, Manchester United, Arsena., Chelsea e Manchester City pronte a rientrare nei ranghi dopo la pessima figura fatta. Le dirigenze di tutti i club hanno chiesto scusa per l’errore dell’assenso alla Superlega e sperano che soprattutto i tifosi possano perdonare la clamorosa topica.

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Infine ci sarebbe anche un’ultima novità. La nuova Premier League potrebbe comprendere anche i due club più titolati di Scozia: Celtic e Rangers. Le due squadre di Glasgow hanno vinto insieme 106 edizioni del campionato scozzese, lasciando alle altre solamente 19 Scudetti da fine ottocento a oggi. Potrebbero quindi esserci anche loro nel nuovo campionato inglese, che a quel punto diventerebbe una Superlega del Regno Unito, sperando che il nome non porti sfortuna.

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