La Serie A è più ricca grazie ad un allenatore, tagliato un traguardo top

C’è un allenatore che domenica entrerà in un ristretto club di Serie A, una bella soddisfazione che lo aiuta anche a scalare una importante classifica.

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Raspadori durante la sfida tra Sassuolo e Genoa (Credits: getty Images)

Per la quarta volta Davide Ballardini siede sulla panchina del Genoa e undici anni dopo il suo esordio in rossoblu taglia il traguardo delle 100 presenze in Serie A da allenatore del Grifone. Una grande soddisfazione per il ravvenate che fece il suo esordio nell’ormai lontano 2010 in una sfida contro il Bologna e da quel giorno ha accompagnato la recente storia del club più antico di Italia. Preziosi, nonostante gli alti e bassi, lo richiama ogni volta che la sua squadra è nei guai e Ballardini non solo risponde presente ma centra sempre la salvezza.

Ballardini e le 100 panchine in Serie A

Così farà anche in questa stagione, domenica alle 12,30 al Ferraris contro il Sassuolo, giorno in cui festeggerà la centesima panchina in A nel Grifone, potrebbero arrivare tre punti fondamentali per assicurarsi un altro anno nella massima serie. Arrivando a quota 39, Benevento, Torino, Cagliari e Spezia dovranno salutare un’altra concorrente alla lotta pe non retrocedere.

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Dal Bologna al Sassuolo, in mezzo Ballardini ha collezionato 106 presenze in totale alla guida del Genoa, sei in Coppa Italia, con 36 vittorie, 29 pareggi e 34 sconfitte in campionato. La prossima gara sarà importante per il tecnico che supererà Burgnich nella classifica di longevità degli allenatore rossoblu. Nella speciale graduatoria sono imprendibili Garbutt a quota 424, Simoni con 306 e Gasperini con 297, mentre le posizioni dalla quarta in già possono rientra nel mirino dell’allenatore di Ravenna. Silvesti è 156 presenze, Scoglio a 153 e Perotti a 119. Per continuare a fare la storia servirà quindi la conferma anche per il prossimo anno. Preziosi dovrebbe continuare su questa strada, d’altronde Ballardini in questa stagione ha compiuto un miracolo sportivo. Il Genoa senza di lui era penultimo con soli sette punti a dicembre. Ora, tutto è cambiato, la salvezza è dietro l’angolo e un cambio in panchina dopo un’impresa del genere increnerebbe ancora di più i rappporti tra la proprietà e i tifosi.