Juventus, il Sassuolo nel destino per rinascere dalle ceneri

Juventus-Sassuolo è una partita che porta la mente al 2015, quando la Juve toccò il fondo prima della rimonta: ecco le analogie con questa stagione.

Maxime Lopez segna il gol della vittoria all'ultimo secondo (credit: Getty Images)
Maxime Lopez segna il gol della vittoria all’ultimo secondo (credit: Getty Images)

Tra tutte le partite giocate dai bianconeri nell’annata 2015-2016, Juventus-Sassuolo è una di quelle che i tifosi continuano ad avere più impressa nella mente. Una squadra che dopo essere arrivata a un passo dal triplete, perdendo solo la finale di Champions League contro un mostruoso Barcellona, ebbe un inizio di campionato disastroso. La partita con il Sassuolo fu un crocevia importante per la squadra bianconera che dopo quella sconfitta ribaltò completamente la stagione, andando a conquistare l’ennesimo scudetto. Le analogie con quest’anno potrebbero essere di buon auspicio per la Vecchia Signora che, dopo appena dieci giornate, si trova già a tredici punti dalla vetta.

LEGGI ANCHE –> Napoli-Bologna, probabili formazioni, precedenti e curiosità

LEGGI ANCHE –> Serie A risultati e tabellino decima giornata: clamorosa beffa Juve

La Juventus del 2015-2016

Dal punto di vista della rosa il paragone è alquanto azzardato. Quella Juventus poteva contare su giocatori di qualità superiore alla media come Pogba, Buffon, Marchisio e la BBC al completo. L’allenatore era però ancora una volta Massimiliano Allegri, alla sua seconda stagione in bianconero dopo l’addio di Antonio Conte. Quella Juve però, esattamente come questa, era partita con il freno a mano tirato e una rimonta sembrava cosa praticamente impossibile. Il punto più basso fu raggiunto proprio nel turno infrasettimanale valido per la decima giornata di Serie A. La Juventus fece visita al Sassuolo di Di Francesco e fu condannata da una grande punizione di Sansone alla quarta sconfitta stagionale. La classifica parlava chiaro: dodicesimo posto in classifica e 11 punti di distanza dalla Roma prima. Da quel momento però i senatori fecero la voce grossa nello spogliatoio e la Juve riuscì a conquistare ben 23 vittorie in 24 partite, pareggiando solo al Dall’Ara contro il Bologna. Un ruolino di marcia che permise ai bianconeri di raggiungere il quinto scudetto di fila, il secondo della prima era Allegri.

La Juventus di oggi

Sei anni dopo è nell’aria la sensazione di un dejà-vu: sconfitta sempre contro il Sassuolo, sempre nel mercoledì di un turno infrasettimanale valido per la decima giornata, con in panchina ancora una volta Massimiliano Allegri. La Juve non ha sicuramente i campioni di quell’annata, ma ha comunque una rosa che sulla carta potrebbe lottare per le posizioni di vertice. La sensazione è che Allegri abbia bisogno in questo momento di una Juventus più corale, con un gioco più propositivo in grado di esaltare le caratteristiche dei giocatori a disposizione. La classifica parla chiaro: -13 punti dalla vetta, e tante squadre in lizza per un posto in Champions League. La missione rimonta in questo momento pare improbabile, ma aggrappandosi alla storia i bianconeri potrebbero capire che nulla è impossibile.

 

Gestione cookie