Lautaro Martinez, da rincalzo a leader dell’Inter: il suo percorso

L’Inter ha ufficializzato il rinnovo di Lautaro Martinez fino al 2026: l’argentino è passato da riserva di Icardi a leader nerazzurro.

Lautaro Martinez Inter
Lautaro Martinez, attaccante dell’Inter [credit: Getty Images] – Meteoweek

Da vice-Icardi a leader dell’Inter: il percorso di Lautaro Martinez

Lautaro Martinez è arrivato a Milano grazie ad una trattativa lampo chiusa da Ausilio nel 2018: €25 milioni al Racing Avellaneda, una stretta di mano e la firma sul contratto con tanto di maglia numero 10, garantisce Diego Milito. È stato proprio il Principe a sponsorizzare l’acquisto del Toro, che in Argentina stava colpendo tutti per la maturità, nonostante la giovane età.
Lautaro e Milito sono legati con un doppio filo: l’ex 22 nerazzurro tornò in Argentina per chiudere la carriera e vide la crescita di Martinez con i propri occhi. L’esordio del Toro con la maglia del Racing non poteva che avvenire da subentrato al posto di Milito: un passaggio di testimone a tinte prima biancoazzurre e poi nerazzurre.

Lautaro arriva in nerazzurro con un ruolo chiaro, ma molto stretto: alternativa ad Icardi. Togliere il posto al 9 è praticamente impossibile e Spalletti lo manda in campo a partita in corso o per fare turnover. Il primo gol arriva quasi subito: un bel colpo di testa contro il Cagliari. Le partite passano, i minuti in campo sono pochi e i gol anche, ma all’improvviso tutto cambia. Dopo Parma-Inter (partita decisa proprio da una sua rete), l’Inter toglie la fascia ad Icardi, che resta lontano dai campi per diverse partite, dando la possibilità a Lautaro di trovare la continuità. A fine stagione l’Inter cede Icardi al PSG: è l’occasione per il Toro.

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Arrivano Conte e Lukaku: inizia una nuova vita

Oltre la cessione di Icardi, l’Inter cambia anche in panchina: via Spalletti, arriva Conte. A differenza del toscano, l’ex allenatore del Chelsea usa un sistema a doppia punta. La prima richiesta di Conte è precisa: Romelu Lukaku. La dirigenza lo accontenta e il belga si affianca all’argentino nel 3-5-2: nasce la LuLa. I tifosi sognano, ma al primo anno arriva “solo” una finale di Europa League. La crescita di Lautaro, però, è esponenziale sia nel carattere, che nei numeri sotto porta. La sirene di mercato da Barcellona sono forti, quasi assordanti, ma l’argentino prende una decisione precisa: resta a Milano.

La vera consacrazione arriva nel secondo anno di Conte: l’argentino diventa ancora più incisivo e l’allenatore non rinuncia mai a lui. La firma nel match chiave per lo Scudetto la mette lui: doppietta nel derby del girone di ritorno. La coppia con Lukaku brilla sempre di più e i tifosi se ne innamorano. Verso fine stagione si inizia a parlare di rinnovo, ma Lautaro si dice tranquillo: “Un accordo si troverà”.

Il nuovo Lautaro Martinez guida l’Inter

Dopo lo Scudetto, l’Inter affronta una nuova rivoluzione: Conte saluta per divergenze con la società, che è rapida nel portare Simone Inzaghi a Milano inserendosi nella trattativa per il rinnovo tra l’allenatore e la Lazio.
L’estate restituisce all’Inter un Lautaro motivato dopo la vittoria della Copa America, ma la LuLa si scioglie: il belga accetta l’offerta del Chelsea e vola in Inghilterra. Il Toro si prende quindi il ruolo di stella della squadra.

Al posto di Lukaku arrivano Dzeko e Correa, esplicite richieste di Inzaghi. Lautaro, però, è il vero punto fermo dell’attacco nerazzurro. In campo l’atteggiamento è diverso, più maturo: se prima sbuffava, si agitava e rimproverava i compagni per un errore, adesso incita, motiva e batte le mani a tutti.
Il campionato inizia nei migliori dei modi a livello personale, con gol a Verona, Sampdoria, Bologna, Atalanta e Sassuolo. Lautaro sente suo il ruolo di leader e lo dimostra in campo coi fatti e fuori con le parole.
L’amministratore delegato Giuseppe Marotta ha dichiarato poche settimane fa che l’accordo per il rinnovo era imminente ed è arrivata la firma: il contratto di Lautaro è il più pesante a livello economico per l’Inter, che ha voluto premiare il ragazzo per la crescita delle ultime stagioni con un ingaggio da €6 milioni netti (€11,1 milioni lordi) in un momento delicato per l’economia nel mondo del calcio.

Il rinnovo di contratto con rimozione della clausola rescissoria testimonia la volontà dei nerazzurri di porre l’argentino al centro del progetto: sarà lui il trascinatore di questa squadra.