Mourinho e Gasperini: le conferenze post giovedì europeo

Umori e parole contrapposte quelle di Gian Piero Gasperini e Josè Mourinho al termine dei rispettivi impegni europei.

Da una parte la delusione fortissima del tecnico atalantino, dall’altra la soddisfazione e la sicurezza di quello giallorosso. Umori inevitabilmente opposti per Mou e Gasp, protagonisti nel bene e nel male del giovedì europeo.

 

Josè Mourinho e Gian Piero Gasperini [Credit: ANSA] - Meteoweek
Josè Mourinho e Gian Piero Gasperini [Credit: ANSA] – Meteoweek

Un giovedì che indubbiamente ha lasciato umori contrastanti per i tifosi italiani. La nazione campione d’Europa in carica si presenta con una sola squadra alle semifinali delle 3 competizioni europee, una situazione che aggiunta al fallimento della nazionale nelle qualificazioni a Qatar 2022 lascia davvero perplessi circa l’intero movimento calcistico azzurro.

Le ultime due speranze erano state affidate all’Atalanta in Europa League e alla Roma in Conference League ma le soddisfazioni sono arrivate a metà. I nerazzuri di Gasperini perdono in casa per 0-2 contro il Lipsia di Domenico Tedesco mentre sorride la Roma che asfalta 4-0 il malcapitato Bodo Glimt accedendo alla semifinale contro il Leicester.

Ecco le parole dei due allenatori al termine delle rispettive gare.

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Gasperini: “Manca un rigore, sul futuro vedremo”

Deluso e amareggiato, questo l’umore comprensibile di Gian Piero Gasperini al termine di AtalantaLipsia terminata 0-2 in favore dei tedeschi.

Il tecnico piemontese è parso sconfortato da questa uscita di scena dall’Europa League soprattutto vista la conferenza stampa della vigilia in cui l’allenatore della Dea aveva definito la seconda competizione europea come un obiettivo.

Parlando dello svolgimento della gara Gasperini si è concentrato anche sull’episodio molto discusso del possibile rigore non fischiato alla Dea quando la gara era sull’1-0.  “Quando l’arbitro prende due decisioni così diverse c’è qualcosa che non è chiaro”, queste le esatte parole dell’ex Genova in riferimento alla decisione dell’arbitro di non concedere il penalty. Gasperini inneggia alla mancanza di uniformità di giudizio in due scelte ravvicinate entrambe in riferimento a falli di mano.

Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta [Credit: ANSA] - Meteoweek
Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta [Credit: ANSA] – Meteoweek
Parlando poi di futuro Gasperini è parso criptico. L’allenatore si trova sulla panchina orobica da oramai 6 anni, un periodo in cui è riuscito a costruire qualcosa di estremamente importante pur senza riuscire a vincere alcun trofeo. “Quanto a lungo resterò a Bergamo? Fino a quando non do fastidio”, parole chiare che sono però parse una frecciatina verso la società in quanto seguite all’accenno della presenza di un nuovo direttore sportivo e soprattutto a un monologo di lode rispetto al alvoro svolto da tutti in questi 6 anni di progetto.

Mourinho: “Ero certo della qualificazione”

Diametralmente opposto l’umore di Josè Mourinho.

Dopo la gara d’andata persa in Norvegia per 2-1 la missione della Roma era più difficile di quanto ci si aspettasse ma assolutamente alla portata dei giallorossi. Lo special one si è detto sicuro del passaggio sin dal triplice fischio della gara d’andata e, vista la prestazione dei suoi, tale convinzione aveva base più che solide.

Mourinho si è poi concentrato sul gioco espresso dalla squadra ribadendo le parole già anticipate da Lorenzo Pellegrini nelle interviste a fine gara. Il tecnico portoghese così come il capitano giallorosso hanno lodato il gioco espresso dai capitolini sottolineando come spesso la Roma abbia giocato molto bene ma che la cosa sia passata del tutto innoservata.

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Due conferenze inevitabilmente opposte quello di Mourinho e Gasperini che ora dovranno però concentrarsi sul campionato per riprendere la corsa ai rispettivi obbiettivi.