Gli Europei indoor di atletica sono giunti al termine. Tre le medaglie conquistate dagli atleti azzurri. Antonio La Torre, direttore tecnico della FIDAL, si è detto soddisfatto dei risultati ottenuti dall’Italia nella competizione.
Gli Europei indoor di atletica di Torun sono giunti al termine e hanno regalato tre medaglie all’Italia. L’oro conquistato da Marcell Jacobs nei 60 metri piani, l’argento ottenuto da Gianmarco Tamberi nel salto in alto ed, infine, il bronzo di Paolo Dal Molin nei 60 ostacoli. Dodici in tutto i finalisti (dall’edizione di Torino nel 2009 non si era riusciti a fare meglio) e sesto posto nella classifica con cinquantuno punti complessivi (per trovare un piazzamento migliore bisogna tornare al torneo di Goteborg nel 2013). Risultati che portano in alto il nome della Nazione.
Antonio La Torre, direttore tecnico della Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL), è entusiasta dei risultati ottenuti dagli azzurri agli Europei indoor di atletica: “Una medaglia in più rispetto a Glasgow — ha detto tramite i canali ufficiali — ma soprattutto sottolineo il valore delle prestazioni ottenute. In molti non avevano mai visto un successo nello sprint ottenuto con così grande margine, come quello centrato da Marcell, e Gimbo Tamberi, superato il momento di piccola delusione per non aver vinto la gara, rivaluterà la straordinaria performance realizzata a Torun. Per me lui ha vinto l’argento, decisamente non ha perso l’oro, e potrà inseguire Tokyo con ancora maggiore determinazione. Il bronzo di Paolo Dal Molin, dopo 4 anni di difficoltà fisiche, brilla insieme alla finale colta con lui da Franck Koua“.
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Molte soddisfazioni, in particolare, sono arrivate dalle prestazioni dei baby azzurri: “E questa è una chiave di lettura per me interessante: tanti giovani che hanno saputo esprimersi al meglio, con il loro sorriso, assieme ai veterani. Larissa Iapichino è stata bravissima, ha fatto una grande esperienza che le servirà in futuro, quando non sarà più cucciola tra le leonesse, ma diventerà leoncina anche lei”. Resta invece qualche rammarico per il mezzofondo e per la staffetta 4×400 maschile: “Non ci nascondiamo, non tutto è andato come avremmo voluto. Nel mezzofondo ho visto una combattiva Bellò, ma non tutti i segnali che mi sarei aspettato. Ci sono cose sulle quali si dovrà lavorare da subito. La staffetta maschile, infine, avrebbe potuto fare decisamente meglio“.
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Adesso, però, la testa va alla stagione all’aperto: “L’inverno è stato affrontato nel modo giusto, e questo ci permetterà di vivere la stagione outdoor con la convinzione necessaria. La caratura della nostra staffetta veloce, con Filippo Tortu e Marcell Jacobs, è decisamente cresciuta“. Per il prossimo step, in particolare, si tornerà in Polonia con il Mondiale di Staffette, in programma ad inizio maggio.
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