Vigilia di campionato per l’ Hellas Verona di Ivan Juric. Domani alle ore 15, al Bentegodi arriva la Lazio, orfana di Simone Inzaghi. Il tecnico degli scaligeri è intervenuto in conferenza stampa telematica. Scopri le sue dichiarazioni.
L’Hellas Verona cerca continuità dopo aver ritrovato la vittoria a Cagliari. Alla vigilia della sfida contro la Lazio, in programma domani pomeriggio al Bentegodi, il tecnico gialloblù Ivan Juric ha risposto alle domande dei giornalisti direttamente dalla sede del club. Scopri le sue dichiarazioni.
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— Hellas Verona FC (@HellasVeronaFC) April 10, 2021
La conferenza stampa di Ivan Juric
Il Verona arriva con la fiducia del risultato di Cagliari a questa partita. Come l’avete preparata? “Siamo felici, perché raggiungere la salvezza a dieci giornate dalla fine è un ottimo risultato, con tutte le difficoltà che abbiamo avuto quest’anno. La Lazio arriva da tre vittorie consecutive, sta bene, lotta per la Champions. Sappiamo che sarà dura, ma ho visto la squadra giusta, siamo motivati.”
La gara dell’andata fu la risposta più importante avuta quest’anno? “Sì. Per lunghi tratti si è visto un Hellas di applicazione, di forza mentale, di rinnegamento del passato per ottenere il risultato. Quella partita fu un esempio della volontà di applicazione della squadra per ottenere il risultato. Fu una bella giornata proprio per questo motivo.”
Quando era ragazzo aveva un album delle figurine? “Non mi ricordo. So solo che avevo un poster di Maradona.”
Queste due salvezze possono aprire un ciclo? “Sono stati due grandi risultati. C’è grande soddisfazione per come sono arrivati, per la crescita del gruppo: rimane questo per me. L’anno scorso andò in un modo, quest’anno in un altro, ma sempre bene. Per il futuro non so, ogni anno è diverso e particolare. Se penso al Cagliari questi hanno individualità magnifiche, sembra facciano tutto bene nella costruzione della squadra e poi ti va male.”
E quanto valgono per lei? “Ho avuto qualche difficoltà a Genova, però salire con il Crotone fu durissimo. L’anno scorso fu molto bello, anche a livello di gioco. Quest’anno è stato molto più sofferto per me, perché non ho avuto la continuità di lavoro dell’anno passato. Sono due salvezze importanti, le metto alla pari con l’anno di Crotone.”
Lei in cosa deve migliorare? “Nel self control, sicuramente. Fai una cosa con Semplici come l’altro giorno che dopo tre secondi ti dispiace. Bisogna controllarsi in questi momenti: nelle ultime due partite è uscita questa mia impulsività. Si migliora sempre: io sono molto critico su tutto, perché è l’unico modo di migliorare. Se non impari dagli errori come fai a fare cose positive? Quest’anno abbiamo fatto un bagno di umiltà, e abbiamo fatto lì il salto di qualità. Vedi dove hai sbagliato e la volta successiva sei più pronto.”
Chi recupera domani? Quanto è importante per voi Veloso? “Recuperano in molti. Gunter non dall’inizio ma è a disposizione, Kalinic meglio questa settimana, Colley c’è, Ceccherini ha avuto un problemino ma si è allenato regolarmente. Rimangono fuori in poco: Favilli, Vieira, questi. Miguel bene a livello di gioco, interpreta bene tante situazioni in cui ci fa giocare bene. Dall’inizio lui ha cambiato molto questa società, nel lavoro, nell’essere capitano, nel gestire varie situazioni. Ha trasmesso tutto quello che io penso si debba trasmettere, poi ha umiltà e valori veri. Io nello spogliatoio non gestisco niente, gestiscono loro: sanno come deve essere e sanno come devono fare. È il mio braccio destro.”
Insisterà perché rinnovi? “Si parlerà: voglio vivere il presente, ci sarà tempo per il futuro. Si vedranno tutte le cose e si valuterà. Ma a prescindere Miguel è un giocatore vero: tutti pensavano fosse finito, invece sta giocando a buonissimi livelli. È un giocatore forte, da rinnovare.”
Domani chi fa il terzo di sinistra? “L’altra volta l’ha fatto Dimarco. Dobbiamo vedere, sarà una partita dura, con il Cagliari abbiamo fatto certe cose bene e altre male, situazioni che non dovrebbero succedere. Vedo i difensori bene, devo anche decidere come attaccare da dietro. Gunter non partirà titolare, sugli altri ho dubbi.”
In alcune partite ha avvertito la mancanza del pubblico? “Mi dispiace un po’ perché anche nelle partite in cui abbiamo vinto fuori casa ci sarebbero state bellissime feste. Siamo una squadra che coinvolge, che ti dà adrenalina. Anch’io quando guardo le mie partite dico ‘che bello’. Quando i giocatori sentono questa onda del pubblico, quando apprezza certi attacchi fatti bene ti dà la spinta. Dispiace molto che quest’anno non ci sia stato il pubblico.”
Barak è un po’ sottovalutato? “Sottovalutato no. Abbiamo puntato sulle sue qualità, e lui dopo veramente poco è diventato un mio uomo: basta uno sguardo perché capisca tutto. All’inizio ha sofferto un po’ fisicamente, poi si è sbloccato ed è andato benissimo. Penso che abbia alzato il suo livello, è un giocatore stra apprezzato da noi.”
Che margini di miglioramento ha? Può diventare la vostra stella? “Già lo è. Poi è ambizioso: sono giocatori che l’allenatore accoglie, perché vanno da soli, hanno mentalità e non mollano mai. Ha fatto un grande campionato e ha tanta fame. Poi quello che mi piace di lui è che è proprio completo: dove lo metti fa bene. Mi viene in mente una ripartenza di Cagliari, nella quale è andato in marcatura su Joao Pedro.”
In queste ultime partite farà qualche cambio in più rispetto a prima? “Sinceramente non penso. Do l’opportunità a chi vedo che sta meglio, altrimenti no. Non ho niente da vedere, conosco le qualità dei miei ragazzi. L’unico è Ruegg, che ha giocato poco anche per l’infortunio: mi stuzzica, ha dato spunti interessanti, ma alla fine voglio fare risultato e metterò sempre chi penso mi faccia vincere le partite. In questo senso, ad esempio, Faraoni è in vantaggio.”
Sul campo ha avuto le risposte che si aspettava a Cagliari? “Sì, l’interpretazione è stata fantastica. Loro si giocavano tanto, noi eravamo quasi salvi, poi loro sono veramente forti e pensavo potessero giocarsi l’accesso all’Europa League. Quando siamo andati in vantaggio abbiamo fatto grandi contropiedi, ma ci sono state certe dinamiche che penso che dopo sette mesi non dovrebbero succedere. In altre cose so che noi possiamo soffrire, ma su certe no: l’abbiamo fatto e questo mi ha dato un po’ fastidio. Ma il gruppo mi ha dato grandi risposte, anche chi è entrato l’ha fatto con una voglia matta. Nei festeggiamenti dopo il secondo gol si è vista questa tensione che forse è venuta a mancare contro l’Atalanta.”
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