Atalanta, Azmoun può diventare il nuovo Zapata? Pronta offerta record

In caso di qualificazione alla prossima Champions League, l’Atalanta sta preparando un’interessante mercato estivo per rinforzare la sua rosa: ecco perchè, dopo Miranchuk, la Dea ha messo gli occhi su Azmoun.

Zenit San Pietroburgo, da sinistra: Sardar Azmoun e Magomed Ozdoyev si abbracciano dopo la rete segnata all'Orenburg. Premier League, 31 marzo 2019 (foto di Epsilon/Getty Images).
Zenit San Pietroburgo, da sinistra: Sardar Azmoun e Magomed Ozdoyev si abbracciano dopo la rete segnata all’Orenburg. Campionato russo di Premier League, 31 marzo 2019 (foto di Epsilon/Getty Images).

Negli attuali schemi di gioco di Gasperini, è chiara l’intenzione di mettere Zapata a fare il realizzatore, mentre gli altri giocatori si trovano un po’ più arretrati rispetto al numero 91. Il colombiano, ad oggi, è stato il giocatore più costoso dall’Atalanta: 26 milioni di euro, di cui 14 pagati per il prestito a luglio 2018 e 12 per il riscatto a gennaio 2020.

Da ormai diverso tempo, la Dea è sulle tracce di un giocatore che abbia le stesse caratteristiche di Zapata. Secondo L’Eco di Bergamo, Sardar Azmoun è uno di quegli acquisti su cui punterà l’Atalanta in caso di qualificazione alla prossima Champions League, ma non in caso di partecipazione all’Europa League.

Chi è Azmoun, il “Messi iraniano” della Premier League

Azmoun, classe 1995, è senz’altro il miglior attaccante della Premier League russa. È il capocannoniere del campionato con 19 reti e 6 assist in 23 partite. È anche l’attaccante con la migliore resa: ha infatti una media di un gol ogni 87 minuti di gioco ed effettua 1,8 tiri in porta per partita.


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La sua attuale quotazione di mercato è di 23 milioni di euro, e l’Atalanta sarebbe pronta a spendere una cifra molto importante per i propri budget, ovvero 20 milioni. I nerazzurri si troveranno dei rivali importanti nelle negoziazioni: la Roma di Mourinho lo vuole per il suo attacco, ma anche il Borussia Dortmund lo vede come il sostituto di Haaland.

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