Oggi match fondamentale per il Lecce al Via del Mare. Una cavalcata che pareva inarrestabile, ha dovuto fare i conti con l’emergenza Covid che ha colpito il Pescara, costringendo la Lega a fermare precauzionalmente il campionato. L’importanza di ripartire a correre.
“Il calcio al tempo del Covid”
Potremmo dire “Il calcio al tempo del Covid”. Certo non brilleremmo di originalità, è vero. Tuttavia chiunque osservi il fenomeno pallonaro in questi ultimi mesi, non potrà fare a meno di convenire come la variabile pandemica abbia avuto (e, ahimé, continuerà ad avere) un impatto anche sullo sport. In particolare su quelle competizioni articolate su calendarizzazioni di lungo periodo. Come i campionati di calcio.
Senza adesso parlare dei tornei dilettantistici, addirittura messi in stand-by senza una data certa di ripresa (a torto o a ragione non ci permettiamo per difetto di competenza di entrare nel merito della questione), appare di solare evidenza come i principali campionati abbiano risentito dell’imprevedibilità del contagio, dell’impennarsi delle curve e dei focolai.
Come la Lazio?
Lo scorso anno accadde alla Lazio pagare dazio. O, almeno, nella vulgata comune, ci si convinse di questo. Lo scudetto, alla ripresa dopo la sosta per l’infuriare della prima ondata Covid-19, andò alla Juventus, ma tutti gli addetti ai lavori furono concordi nell’affermare come i biancocelesti di Simone Inzaghi fossero, prima dello stop, la squadra più in forma del ranking, probabilmente lanciata in una volata che le avrebbe potuto assicurarle grandi soddisfazioni. Cosa che non accadde, per i motivi di cui sopra. Solo supposizioni? Probabile. I numeri dicono altro per cui potremmo parlarne per ore, senza convincere nessuno della fondatezza dell’ipotesi da cui siamo partiti. Ma il dubbio che nella Lazio della ripresa dei giochi qualcosa si fosse alterato in quella peculiare alchimia, tuttora resta.
L’importanza di ripartire
Il Lecce di Eugenio Corini vive al momento una situazione simile. Dopo un girone di ritorno sulle ali dell’entusiasmo e dei gol del bomber Coda, alla ripartenza dopo lo stop è apparso smarrito, incapace di riproporre quella fluidità e quella solidità mentale che avevano costituito la cifra qualitativa costante delle prestazioni giallorosse fino ad un paio di settimane fa. I due passi falsi col Cittadella in casa e, peggio ancora, quello in casa della concorrente Monza al Brianteo, hanno finito per portare ad una classifica che adesso vincola a stare alla finestra ad osservare anche cosa faranno gli avversari, che si sono fatti minacciosi e potrebbero insidiare l’ultima piazza che consente l’accesso diretto all’Olimpo della massima serie. Oggi, infatti, se la Salernitana battesse l’ormai sazio Empoli e la truppa di Corini non vincesse, sarebbe precluso ogni sogno di promozione diretta in A.
Ma Corini ed i suoi vorranno fare bene, specialmente per il loro capitano Marco Mancosu, che ha appena raccontato a tutti come si batte l’avversario più difficile.