A pochi giorni dall’elezione come nuovo presidente del Barcellona, La Porta si trova già costretto ad affrontare la sua prima crisi del club. Le dimissioni di un membro del CDA potrebbero già mettere fine alla sua avventura.
Joan La Porta è stato eletto nuovo presidente del Barcellona a seguito delle votazioni di domenica 7 marzo. Come da regolamento, la nomina del presidente ha comportato anche il rinnovo del consiglio di amministrazione. Implicitamente, il rinnovo della dirigenza ha fatto anche riaprire il mercato balugrana: La Porta, infatti, ha subito telefonato a Leo Messi.
La Porta, prima di potersi insediare, dovrà dimostrare alla Federcalcio spagnola di avere la garanzia bancaria da 126 milioni di euro, che il presidente dovrebbe ottenere negoziando con banche e fondi d’investimento. Il Barça sta infatti attraversando una dura crisi economica che avrebbe portato la società a chiedere ai calciatori la riduzione dell’ingaggio.
Barcellona, ecco chi ha messo a rischio La Porta con le dimissioni
Il quotidiano spagnolo ARA ha anticipato che nella mattinata di domenica 14 marzo, Jaume Giró avrebbe rassegnato le dimissioni dall’incarico di vice-presidente economico del consiglio di amministrazione. Fra La Porta e Giró ci sarebbero state da diversi giorni delle incomprensioni, culminate con l’abbandono di uno dei due membri di Estimem el Barça.
Sembrerebbe infatti che Giró avesse sottolineato in più occasioni la sua totale contrarietà al fatto che le decisioni economiche potessero essere prese in autonomia da parte di Ferran Reverter, che dovrebbe diventare il futuro amministratore delegato del Barcellona. Le dimissioni sarebbero dunque arrivate come scelta congiunta di La Porta e Giró.
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A questo punto, La Porta dovrà trovare un sostituto di Giró entro mercoledì 17 marzo, quando ci sarà l’ufficializzazione del nuovo presidente del Barcellona. Se il consiglio di amministrazione non dovesse essere completo entro tale data, si rischierebbe di dover tornare a ripetere di nuovo le elezioni.